Cultura Imola

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copertina di Il gabbiano
@ Teatro Ebe Stignani, via Verdi 1 40026 Imola

Il gabbiano

Un gruppo di persone cerca di fuggire dal proprio destino, ma ciò che li aspetta è solo una caduta nell’oblio.

di Anton Čechov
con Giuliana De Sio, Filippo Dini, Jurij Ferrini
e con Virginia Campolucci, Enrica Cortese, Gennaro Di Biase, Giovanni Drago, Angelica Leo, Fulvio Pepe, Edoardo Sorgente
traduzione Danilo Macrì
regia Filippo Dini
regia della scena Lo spettacolo di Kostja Leonardo Manzan
aiuto regia e drammaturgia Carlo Orlando
scene Laura Benzi
costumi Alessio Rosati
luci Pasquale Mari  
musiche Massimo Cordovani
produzione TSV - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale

La storia

Un gruppo di persone, di diverse età e collegate tra loro da vincoli di parentela e non, si riuniscono in una casa di campagna in riva a un lago e dibattono nel tentativo di fuggire al grigiore del loro destino. Fra le diverse storie che si intersecano, emerge con prepotenza, la vicenda di un giovane ragazzo che desidera risollevarsi da quel grigiore attraverso l’arte della scrittura, sostenuto e infiammato dall’amore per una sua coetanea, che sogna di diventare un’attrice, e affannato nel tentativo di opporsi con veemenza alla madre, una famosa attrice, fidanzata con un importante scrittore assai più giovane di lei. 

Lo spettacolo

La commedia nei primi tre atti, si sviluppa attraverso una sorta di parabola discendente, che precipita nel gorgo dell’illusione. Parte nella gioia, nella passione, nell’eccitazione divertita e gioiosa del gioco: Kostja mette in scena un testo che ha appena scritto, lo presenterà al mondo e a recitarlo sarà la sua innamorata, che sogna di fare l’attrice. Lo spettacolo finirà prima del previsto, perché sarà lo stesso autore/regista a interromperlo poiché infastidito dai commenti del pubblico, in particolare da quelli di sua madre. Tutto, da questo momento in poi, precipita velocemente, fino a culminare nel punto più oscuro e terribile della vita di ognuno di noi: quell’istante in cui ciò che era desiderato e auspicabile, solo sognato e irraggiungibile – che si tratti di un amore o di un’ambizione professionale o artistica – per la prima volta si delinea nella nostra mente e nel nostro cuore, come irrinunciabile e possibile, è il giorno in cui diciamo a noi stessi che non si potrà tornare indietro. 

Perché vederlo?

L’allegra comitiva del Gabbiano, pur partendo con le migliori intenzioni, si dirige verso l’oblio, inesorabilmente. E a osservarli c’è appunto un animale (quello che dà il titolo alla commedia) strano e contraddittorio, aggressivo e nobile nell’aspetto, elegante e volgare, un uccello attratto dalle acque del lago, che vola sulle loro teste e li osserva (come il pubblico che assiste allo spettacolo), ma a un certo punto viene ucciso nella maniera più vile. L’immortalità di questo testo e la sua bruciante contemporaneità sta proprio nella descrizione di una umanità alla fine, una società sull’orlo del baratro, che avverte l’arrivo di un’apocalisse, che di lì a poco spazzerà via tutto il mondo per come lo abbiamo conosciuto fino a quel momento.

Biglietteria

Via Verdi n. 1/3 – tel. 0542 602610
Prevendita: sabato 21/03 ore 16-19 e martedì 24/03 ore 10-12. La prevendita dello spettacolo “Il gabbiano” sarà effettuata anche online dalle ore 19.30 di sabato 21/03 su www.vivaticket.com
Orari biglietteria: per le recite serali ore 19-21; per le recite pomeridiane 14-15.30.

Nota per gli abbonati del sabato sera

Non essendo prevista la doppia recita il sabato, gli abbonati del sabato sera (turno E) potranno assistere allo spettacolo lunedì 30 marzo alle ore 21.