Cultura Imola

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copertina di Terra e polvere
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Terra e polvere

Un matrimonio combinato che sembra portare alla somma di due solitudini. Ma da questo incontro, tenero e pudico, prenderà forma giorno dopo giorno un legame solido e prezioso...

regia: Li Ruijun
durata: 133'
Cina, 2022


Nella poverissima provincia del Gansu, nel nord-ovest della Cina quasi al confine con la Mongolia, Guiying e Youtie hanno ormai una certa età e le rispettive famiglie non sanno cosa farsene di due anime tanto solitarie se non cercare di unirle in matrimonio. Tra le dune del deserto, la coppia e il loro asinello si stabiliscono in una di quelle casupole che il governo sta cercando di demolire. I due, però, sono pieni di risorse e si mettono al lavoro per costruire una casa e una vita contadina degne di questo nome.

Terra e polvere è un inno alla resilienza e allo stoicismo che ha come simbolo un'unione improbabile eppure riuscita: il nuovo film del regista cinese Li Ruijun posiziona una piccola storia a due voci sullo sfondo di una questione ben più controversa, che ha a che fare con l'erosione delle comunità rurali cinesi e sulle politiche governative che le prendono di mira. Ruijun scrive e dirige, forte dell'esperienza di cinque altri lungometraggi che gli vale anche una certa destrezza nel dosare il contenuto politico e la critica sociale per navigare i contorni suscettibili della censura locale. Stavolta ci riesce a metà, nel senso che lo stoicismo e l'accettazione un po' passiva dello stato delle cose, di cui il film è intriso, sembra tradire un certo pudore espressivo; al tempo stesso, Terra e polvere è stato preso di mira e fatto sparire in patria dopo buoni risultati al botteghino, segno di come le corde toccate siano comunque quelle giuste.

Presa per ciò che vuole esprimere, l'opera è un bozzetto umano dallo spirito gentile e dai modi di racconto lineari, che trova motivi di interesse nello studio di una relazione tra due persone di mezza età e in quanto tale sa distinguere sfumature di tenerezza più profonde del consueto. C'è nelle pieghe della storia una toccante meditazione tanto sulla serenità con cui si cerca di fare il meglio per il proprio compagno di vita di fronte alle difficoltà, quanto sull'erosione fisica dei corpi (Youtie dà letteralmente il sangue per il beneficio di uno dei potenti della zona), progressivamente sempre più provati. È in questa progressione che il film usa i due protagonisti (Wu Renlin e Hai Qing, lei attrice professionista, lui zio del regista e portatore di un'autenticità notevole) come una simbolica simbiosi tra la terra stessa e il tempo che passa, prestando particolare attenzione ai gesti della loro quotidiana attività contadina e mostrandoli nel rispetto della loro completezza. C'è del bello, sembra dire Li Ruijun, in ciò che inesorabilmente ci consuma.

Biglietti

  • Intero 6 €
  • Ridotto 5 €