Cultura Imola

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copertina di The Passengers
@ Teatro Dell'Osservanza, via Livia Venturini 18 40026 Imola

The Passengers

Un documentario sul reinserimento di persone in situazioni di disagio attraverso l’abitare sociale a Ravenna. Presente in sala la produttrice Maria Martinelli.

Regia: Tommaso Valente, Christian Poli
Durata: 90'
Italia, 2021


Sarà presente in sala la produttrice Maria Martinelli.

Ci sono persone ancora alla ricerca di un posto nel mondo, viandanti segnati da storie dolorose che cercano un punto da cui ripartire: la casa.

The Passengers racconta le loro storie e quella di “Housing first”, una filosofia che mette l’abitare sociale al centro della propria azione. Nei racconti di convivenze spesso conflittuali, e nell’evocazione di tortuosi percorsi di vita, emerge il senso di una via possibile per cogliere un'opportunità di riscatto.

Il territorio di Ravenna, sospeso tra la sua storia secolare e il recente sviluppo industriale, è una terra di conflitti e paesaggi rarefatti. È qui che si sviluppa l’azione di “Housing First”, una associazione che punta sull’abitare sociale come via per il reinserimento di persone in situazione di estremo disagio, sia esso psichico, economico o dettato da diverse dipendenze.

The Passengers racconta le vicende di questi “viandanti senza meta”, che trovano nelle abitazioni in cui convivono un punto di ripartenza per i propri cammini. Ogni casa vive quindi di molteplici piani di narrazione e di molteplici storie, da quella dell’appartamento stesso, in cui esplodono e si risolvono i conflitti quotidiani della convivenza, a quelle singole di ogni partecipante al progetto. Storie spesso dolorose, di sconfitte, perdite, cadute negli abissi di alcol e droga; ma anche storie di riscatto, nei percorsi che ognuno dei protagonisti della serie intraprende per trovare la propria via nel lavoro e nelle relazioni. I toni del racconto sono, di conseguenza, a volte accesi, nel racconto di situazioni di coabitazione che rischiano una deriva drammatica, altre volte concilianti, quando il conflitto si stempera e la possibilità di una vita in comune, e di un parallelo reinserimento sociale, diventa possibile.

A fare da contrappunto a questa “narrazione al presente” dei vari personaggi, tutta raccontata con un asciutto sguardo documentaristico, ci sono le backstory di ognuno di loro, i punti di partenza traumatici che li hanno portati fin qui. Illustrate da animazioni evocative, le voci dei protagonisti riportano a matrimoni falliti, a crisi aziendali in cui si è perso tutto, a maltrattamenti subiti in famiglia e a migrazioni da paesi del terzo mondo.

Queste storie sono substrati psicologici di ogni partecipante al progetto, ma risultano essere anche le travi narrative che reggono la struttura drammaturgica della serie: l’ineluttabilità del peso di quei vissuti è infatti, da un lato, un macigno difficile da portare, ma, dall’altro è il generatore delle passioni, dei sogni e delle speranze che si scontrano con la quotidianità e con la difficile convivenza con gli altri ospiti di “Housing First”.

È così che negli appartamenti di Housing First si ama, si muore, si cresce, si vive, si impara, si litiga; i protagonisti delle nostre storie vincono e perdono, si aiutano e si ostacolano, si cercano e si allontanano proprio come accade in ogni contesto della società, solo che la loro particolare condizione rende ogni sentimento, ogni momento, ogni passaggio più evidente e l’intrecciarsi delle loro vicissitudini, la loro immediata concretezza in quanto immersi perennemente in una condizione di difficoltà, vuole toccare un nervo scoperto dello spettatore, fino a farci interrogare se questa via, che supera il mero assistenzialismo in un’ottica di responsabilizzazione degli ospiti, sia o meno quella giusta.

«L'intenzione di The Passengers è quella di restituire l’umanità insita in storie che spesso vengono narrate con il registro della pietà. L’idea si sviluppa tramite un doppio binario: quello diretto tipico del cinema del reale, legato in primis alle relazioni tra i protagonisti, e quello più costruito del loro racconto intimo. La camera a spalla e un montaggio nervoso, che mescola interviste e sguardi in macchina con momenti di osservazione, sono dettati dalla priorità di catturare l’immediatezza delle vite negli appartamenti, ma parallelamente la narrazione si apre ad inserti realizzati in studio con varie tecniche di animazione. Questi momenti accompagnano i monologhi scritti con i protagonisti del film, che hanno scelto come raccontare la propria intimità. Questo crea un contrappunto anche lirico con cui avvicinarsi ad un livello diverso dei personaggi. Il risultato che ci prefiggiamo è quello di restituire in maniera originale uno spaccato della società per nulla marginale.» Tommaso Valente e Christian Poli. 

Biglietti

  • Intero 6 €
  • Ridotto 5 €