
Tu sei un bene per me
Festa dei giovani
Sempre più spesso siamo travolti dagli eventi drammatici del nostro tempo e ci troviamo a dover fare i conti con la frustrazione per il senso di impotenza e di inutilità che sperimentiamo.
Davanti a ciò vediamo diverse reazioni: chi fugge per non pensarci, chi prende le distanze perché - in fondo - non è un suo problema; chi, al motto “noi lo avevamo detto”, prova ad alimentare un dibattito che rischia di restare quasi sempre di parte e sterile.
“Il mondo è lacerato dalle guerre e dalla violenza o ferito da un diffuso individualismo che divide gli esseri umani e li pone l’uno contro l’altro ad inseguire il proprio benessere” (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, paragrafo 99).
Con il suo intervento l’ex pontefice ci fornisce un grande aiuto perché ci permette di partecipare alla partita che non si gioca più solo a migliaia di chilometri di distanza o sui campi irraggiungibili dei poteri forti, dove non è possibile dare un contributo reale; ma anzitutto in noi e nelle nostre case, nelle nostre strade, nelle nostre comunità.
La costruzione della pace riguarda anzitutto noi! “Il lavoro vero della vita è (…) il cambiamento di sé e, attraverso sé, il cambiamento del mondo.”, scrive don Luigi Giussani nel libro Il miracolo dell’ospitalità.
Questo cambiamento di sé inizia quando si scopre il proprio valore autentico, non riconducibile alle proprie capacità ed eccedente ogni dote, nell’esperienza dell’amore ricevuto gratuitamente e senza merito.
Ma questo amore sovrabbondante ha una caratteristica paradossale ed illogica, razionalmente non umana, segno del divino che la origina. Per essere conservato, per poterlo possedere, deve essere donato.
Così l’altro, il prossimo, diventa la condizione per poter vivere nell’amore e la strada per la propria realizzazione.
Nell’edizione 2025 della Festa dei Giovani desideriamo conoscere i testimoni di questa vita realizzata.